martedì 5 giugno 2012

Dinastie senza corona - I Kennedy

Robert Francis Kennedy, nato nel 1925,settimo dei nove figli di Joseph e Rose, cresce sano e robusto, studente volenteroso e amante degli sport. E' timido, emotivo, non ha il temperamento sicuro dei fratelli maggiori Joseph jr e John. Durante la sua infanzia il padre è spesso lontano e quando è presente a volte è duro e impaziente con il ragazzino e Bob si sforza al massimo di guadagnarsi l'affetto e la stima del genitore che considera un idolo.
Per non sembrare debole arriva a modificare  il proprio carattere assumendo atteggiamenti da "duro". Diventa in questi anni il Robert Kennedy che irrompe sulla scena pubblica negli anni '50: un giovane pieno di sè, ipercritico, intollerante, moralista e aggressivo.



Nel 1946 , durante una vacanza in Canada, Bob aveva conosciuto Ethel Shakel, una graziosa ragazza diciottenne compagna di scuola della sorella Jean, cattolica di stretta osservanza, proveniente da un'ottima famiglia. Tra i due scocca la scintilla e nel giugno del 1950 viene celebrato il matrimonio a Greenwhich nel Connecticut.
Testimone per lo sposo; John Kennedy,deputato al Congresso degli Stati Uniti, che è scapolo e non conosce ancora Jacqueline.


Quella di Bob e Ethel è una storia d'amore esemplare, allietata dalla nascita di   ben undici figli ( a conferma della prolificità della famiglia) , l'ultimo sei mesi dopo la morte del padre. Di quando in quando i rivali politici cercano di coinvolgere Bob in qualche vicenda sentimentale sullo sfondo di Hollywood; in particolare dopo il suicidio di Marilyn Monroe nell'agosto del '62 , vengono fatte circolare voci secondo cui il gesto della diva sarebbe stato causato dalla delusione per essere stata respinta dall'allora Ministro della Giustizia. Pare invece che Bob conoscesse appena Marilyn.

Quanto ai suoi rapporti con il fratello John, di otto anni e mezzo più vecchio di lui, va detto che solo dall'inizio degli anni '50 i due incominciano a conoscersi veramente.
Lavorando insieme all'ambizioso progetto della scalata alla presidenza degli Stati Uniti,i due fratelli svilupparono una sintonia a dir poco sconcertante. Tuttavia, pur apparendo simili in molte cose, ciascuno manteneva una propria identità : John era autoritario, controllato, riservato, Robert era aperto, vulnerabile, soggettivo.John era razionale, ottimista per carattere, Robert era emotivo, di umore variabile, a volte triste.
John aveva una comprensione di tipo intellettuale per i grandi problemi sociali e riteneva le ingiustizie irrazionali, Robert le trovava insopportabili.
La sua nomina a Ministro della Giustizia fu criticata da molti come un gesto di nepotismo, ma alla fine si rivelò una mossa vincente.



Come la maggior parte degli americani bianchi, i Kennedy avevano capito con lentezza l'esplosiva urgenza morale che stava dietro la richiesta dei neri di avere uguali diritti, ma una serie di avvenimenti allarmanti spinse il Presidente a porre all'attenzione del Congresso la necessità di intervenire su questa spinosa questione morale. Robert  diresse la lotta al Congresso per quella che alla fine divenne la legge per i diritti civili nel 1964. Per tutto il 1963 Robert lavorò col fratello al fine di ridurre la tensione internazionale e progredire verso la pace, e nello stesso tempo per contrastare la criminalità organizzata e le prepotenze nei sindacati.
La tragedia di Dallas devastò Robert ma nello stesso tempo liberò la sua vera identità, oscurata fino ad allora dalla forte personalità del padre e del fratello.


Robert non era mai andato d'accordo con il vice di John, Lyndon Johnson, ora Presidente e dopo pochi mesi lasciò la nuova amministrazione per presentarsi candidato al Senato come rappresentante di New York.Pur approvando le riforme sociali promosse da Johnson, non condivideva la politica nazionale, nè tanto meno quella estera, soprattutto il crescente coinvolgimento della guerra in Vietnam.
Intanto cresce la tensione nei ghetti neri e si allarga nelle università. Bob è sempre più spesso tra i poveri, gli emarginati. Nel 1968,dopo molte esitazioni, decide di candidarsi per la presidenza. Condusse una campagna fatta di slancio e di passione. La sua missione, così come la vedeva lui, era quella di lanciare un ponte attraverso la grande divisione della società americana, tra bianchi e non bianchi, tra ricchi e poveri, tra giovani e vecchi,tra ordine e dissenso.
Citando G.B.Shaw sosteneva:" Ci sono persone che guardano le cose così come sono e dicono "Perchè?", io guardo le cose che non sono mai state e dico "Perchè no?"
Tra il 4 e il 5 giugno 1968,a Los Angeles, dopo aver salutato gli elettori della California per il consenso manifestatogli , viene colpito mortalmente da tre colpi di pistola, sparati da distanza ravvicinata da Sirhan Sirhan, un giovane immigrato giordano, che in lui vede il simbolo di coloro che aiutano gli ebrei oppressori degli arabi.
Robert Francis Kennedy riposa nel cimitero di Arlington accanto al fratello John.


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