mercoledì 18 luglio 2012

Una storia d'amore - ottava puntata



Un autore che ho amato moltissimo è Wilbur Smith. Fino ad un certo punto ho comprato e divorato tutti i suoi romanzi, anzi, per simpatia ho comprato anche quelli scritti dalla moglie Danielle.
Libri molto avvincenti, molto avventurosi. Libri che ti tenevano col fiato sospeso fino alla fine. Libri, anche, molto consistenti, belli grossi, che "duravano" un bel po'. Preferivo la saga dei Courtney a quella dei Ballantine, ma mi piacevano moltissimo anche quelli "sciolti" e che finivano dopo il primo volume.








Tanto per citare qualche titolo....
Purtroppo mi è capitato anche di comprare due libri con titoli diversi, per scoprire che erano la stessa storia, diversamente titolata in altra edizione. E' lì che ho imparato a leggere il titolo originale, prima di comprare...per evitare di essere di nuovo buggerata!
Poi ha cominciato a scrivere romanzi ambientati nell'antico Egitto: divertenti, ma si cominciava ad entrare davvero nell'esagerazione...avventure troppo improbabili, eroi decisamente  da film con effetti speciali.
Anche i romanzi africani hanno incominciato ad essere troppo "dentro" le politiche e le guerriglie locali: mi sono stancata e non ne ho comprati più! Chissà, magari mi sono persa qualcosa, ma il fatto è che ho cambiato gusti, probabilmente.

Con i thriller è stata quasi la stessa cosa: acquisti a gogò, letture tracannate in pochissimo tempo: la suspence non dava tregua e il libro, appena iniziato, andava finito al più presto.
Patricia Cornwell era l'autrice preferita:


e delle avventure di Kay Scarpetta non perdevo una riga


ma poi, ad un certo punto, quei libri non mi piacevano più! Ne uscivano troppi, tutti ravvicinati e la scrittura non era più la stessa: erano libri per fare cassetta e io li ho abbandonati.

Ancora adesso amo i thriller, ma sono diventata più esigente: mi danno fastidio le costruzioni troppo complicate, le fatalità troppo assurde, le coincidenze più improbabili. Preferisco racconti più "quotidiani", ma che tengano col fiato sospeso fino alla fine.
Non ho letto i più famosi dei nordici di moda ultimamente, ma ne ho letti alcuni che si svolgono in quelle terre e per la verità non ne sono stata molto soddisfatta.
Probabilmente, invecchiando si diventa troppo esigenti e critici? Facile.....



2 commenti:

  1. Di Wilbur Smith ho letto pochissimo: troppo avventuroso. Mi piacevano molto invece le storie di Key Scarpetta. Quelle di un tempo però. Gli ultimi due romanzi li ho trovati illeggibili. Ma forse sono io che ho cambiato gusti!

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  2. allora li ho cambiati anche io....ho smesso di comprarla perchè era ormai una presa in giro.....

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