martedì 22 aprile 2014

Globish

Non ne avevo sentito parlare fino a un paio di giorni fa quando l'ho sentito nominare in una trasmissione televisiva, eppure non è una novità dal momento che è stato "inventato" nel 1998.





Si tratta di una lingua artificiale, il cui nome nasce dalla sintesi di due parole, Global+English.

Negli anni '90 un ingegnere francese, Jaen Paul Nerriere, che lavorava all'IBM, aveva notato durante un congresso in Giappone che mentre i colleghi provenienti da tutto il mondo che parlavano l'inglese come seconda lingua si intendevano perfettamente, gli oratori che si esprimevano in madre lingua, con un inglese evidentemente di livello superiore, non venivano compresi da nessuno.

La difficoltà maggiore nell'apprendimento di una lingua straniera , specialmente dell'inglese, sta soprattutto nella pronuncia corretta dei vocaboli, delle vocali in particolare, che hanno mille sfumature diverse, in certi casi determinanti per il significato di un vocabolo.
L'ing. J.P.Nerriere, con la razionalità e praticità che contraddistingue le menti matematiche, è passato subito all'azione inventando una lingua più "leggera", con un dizionario di soli 1.500 vocaboli di uso comune , ma comunque in grado di farsi intendere dall'interlocutore indipendentemente dal suo livello di conoscenza della lingua inglese.



La cosa più divertente è che dietro questa sorta di promozione a favore dello sviluppo del globish, sia proprio un francese. Tutti sanno che la Francia è uno dei paesi più sciovinisti del mondo, dove le parole inglesi vengono messe al bando, tanto che il computer viene chiamato ordinateur.

L'idea di Nerrier non è piaciuta a tutti, soprattutto a coloro che organizzano e gestiscono corsi di apprendimento della lingua inglese tradizionale.





Non può piacere nemmeno ai cultori della lingua inglese,che possono comunque coltivare la loro passione per piacere personale e probabilmente non piace nemmeno agli inglesi stessi, che vanno giustamente fieri del loro patrimonio linguistico.










Qualcuno ha fatto notare che in passato erano gli imperi a determinare la diffusione di una lingua tra i popoli: anticamente le legioni romane avevano portato il latino nei paesi del Mediterraneo e in Europa; l'impero Britannico della regina Vittoria nell'800 aveva contribuito  a fare dell'inglese la lingua internazionale per eccellenza, seguita nel secolo successivo da una nuova "edizione", quella americana, quando gli Stati Uniti conquistarono il mondo non solo con la forza militare ed economica,ma soprattutto con la loro cultura di massa, i film, la musica e il linguaggio del web.
Oggi a diffondersi è il globish, la lingua un tempo dei potenti, ora dei conquistati, dei vinti, degli immigrati, che hanno cercato di impararla e rimodellarla secondo le loro necessità. L'inglese tradizionale della diplomazia, del commercio, della finanza, della rete, oggi potrebbe cedere il passo al globish, la lingua di tutti.


































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