lunedì 19 ottobre 2015

Anna

Ammaniti l'ho comperato a scatola chiusa, senza nemmeno leggere il risvolto di copertina, perchè so che scrive bene e, di solito, mi piace, anche quando mi colpisce con un pugno allo stomaco, come in Fango.




Ed ecco il risvolto di copertina:


In una Sicilia diventata un'immensa rovina, una tredicenne cocciuta e coraggiosa parte alla ricerca del fratellino rapito. Fra campi arsi e boschi misteriosi, ruderi di centri commerciali e città abbandonate, fra i grandi spazi deserti di un'isola riconquistata dalla natura e selvagge comunità di sopravvissuti, Anna ha come guida il quaderno che le ha lasciato la mamma con le istruzioni per farcela. E giorno dopo giorno scopre che le regole del passato non valgono più, dovrà inventarne di nuove. Con "Anna" Niccolò Ammaniti ha scritto il suo romanzo più struggente. Una luce che si accende nel buio e allarga il suo raggio per rivelare le incertezze, gli slanci del cuore e la potenza incontrollabile della vita. Perché, come scopre Anna, la "vita non ci appartiene, ci attraversa". 


Ed ecco la trama:
Anna, una  ragazzina di tredici anni e suo fratello Astor di otto vivono in una Sicilia dalle mille ombre e dai mille misteri, dove un virus ha sterminato solo gli adulti, lasciando la vita solo ai bambini. Per le strade di una regione antica, costellata da tante anime diverse, non c’è più elettricità e i cani selvatici ti inseguono. Attorno i bambini hanno solo cadaveri e oggetti inutili, lasciati nel mondo da chi una vita più non ce l’ha più. Anna e Astor giocano, combattono e hanno in dote solo un piccolo quaderno lasciatogli in eredità dalla mamma con tutte le cose essenziali della vita e soprattutto le istruzioni per riuscire a sopravvivere.

 Il mio parere:
Delusione: non è un altro Io non ho paura. Ammaniti non ha più scritto un libro come quello.
Anche questo è leggibile, scorrevole, ma vai avanti solo perchè vuoi vedere come va a finire.
La storia è surreale, si svolge in un mondo apocalittico, da sopravvissuti e il finale rimane aperto, anche se pare non ci siano alternative a quello che deve succedere. Ma non è una storia molto originale e i personaggi sono un po' piatti, non troppo approfonditi. Si ha un'impressione di dejà vu. Il libro si legge velocemente perchè non dà da pensare.
Peccato! Speriamo che Niccolò ritrovi il tocco magico che ha avuto in passato e ci regali altri personaggi e altre storie appassionanti. Magari al di là del grottesco e restando più vicino a vicende e persone reali. Questo, ovviamente, per assecondare i miei gusti.

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