martedì 25 ottobre 2016

L'allieva

Entro in libreria alla ricerca di qualcosa di nuovo e appetibile, quando l'occhio mi  cade su un libro "vecchio", addirittura di cinque anni. So che da questo libro è stata tratta una fiction televisiva e so che ci sono sequel, prequel e altri romanzi della stessa autrice. Penso: com'è che me lo sono fatta scappare? La pubblicità ne parla benissimo!



Leggo il risvolto:

Alice Allevi è una giovane specializzanda in medicina legale. Ha ancora tanto da imparare e sa di essere un po' distratta, spesso sbadata. Ma di una cosa è sicura: ama il suo lavoro. Anche se l'istituto in cui lo svolge è un vero e proprio santuario delle umiliazioni. E anche se i suoi superiori non la ritengono tagliata per quel mestiere. Alice resiste a tutto, incoraggiata dall'affetto delle amiche, dalla carica vitale della sua coinquilina giapponese, Yukino, e dal rapporto di stima, spesso non ricambiata, che la lega a Claudio, suo collega e superiore (e forse qualcosa in più). Fino all'omicidio. Per un medico legale, un sopralluogo sulla scena del crimine è routine, un omicidio è parte del lavoro quotidiano. Ma non questa volta. Stavolta, quando Alice entra in quel lussuoso appartamento romano e vede il cadavere della ragazza disteso ai suoi piedi, la testa circondata da un'aureola di sangue, capisce che quello non sarà un caso come gli altri. Perché stavolta conosce la vittima.


Sembra mica male e quindi lo compro, pensando che se mi piace, poi avrò quattro o cinque libri ancora da comperare.
Arrivata a casa, inizio la lettura e qui ho il flash di come mai non l'avevo comperato a suo tempo: avevo letto qualche pagina di prova su "il libraio" e avevo capito che non è roba per me.
I personaggi sono tutti stereotipi banalissimi e descritti quasi esclusivamente attraverso la marca di quello che indossano, la protagonista una sciocca che ci si chiede come abbia potuto laurearsi, la storia senza suspence. Il giallo non decolla, nemmeno parlarne di un thriller. La storia d'amore troppo invadente e per niente intrigante. Un romanzetto irritante, alla Bridget Jones. Mi auguro che le giovani donne che girano per il mondo siano un po' più intelligenti e grintose di come vengono descritte in questo romanzo. La lettura è scorrevole, ma decisamente non basta: per scrivere un libro bisogna raccontare una storia e saper agganciare il lettore dall'inizio alla fine. 
Risultato: non comprerò gli altri libri della pur bellina Alessia Gazzola perchè non è esattamente una Patricia Cornwell. E vedrò di non fidarmi dei battage pubblicitari....

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