mercoledì 5 ottobre 2016

L'oro

Dell'oro come colore abbiamo parlato qui:http://ilclandimariapia.blogspot.it/2015/11/il-color-oro.html
adesso, invece, ne parliamo come metallo ( da wikipedipedia).





L'oro è un metallo di colore giallo. Può assumere una colorazione diversa a seconda delle sue leghe: rossa, violetta e nera.È il metallo noto più duttile e malleabile; un grammo d'oro può essere battuto in una lamina la cui area è un metro quadrato. È un metallo tenero e per conferirgli una maggiore resistenza meccanica viene lavorato in lega con altri metalli. L'oro non viene intaccato né dall'aria né dalla maggior parte dei reagenti chimici. Forse è per questo che ha assunto il significato dell'eternità.




L'oro è noto e molto apprezzato dagli umani fin dalla preistoria. Molto probabilmente è stato il primo metallo mai usato dalla specie umana (prima del rame) per la manifattura di ornamenti, gioielli e oggetti rituali.
L'oro è citato nei testi egizi  a partire dal faraone Den, I dinastia egizia, intorno al 3000 a.C. In epoca più tarda (XIV secolo a.C..) nel cuneiforme accadico tipico delle lettere di Tell el-Amarna, il re assiro  Ashur-uballit I e il re  Tushratta di Mitanni sostenevano che in Egitto l'oro fosse "comune come la polvere". L'Egitto e la Nubia avevano infatti risorse tali da collocarli tra i produttori d'oro più importanti delle civiltà della storia antica.






L'oro viene spesso citato nell'Antico testamento.
Secondo il Vangelo di Matteo, l'oro fu uno dei doni portati dai Magi al Bambino Gesù. Per i cristiani l'oro simboleggia la regalità di Gesù, mentre nel Buddhismo è uno dei sette tesori e viene equiparato alla fede o alla retta convinzione. La sua preziosità era riconosciuta anche nell'antica Grecia.




La parte sudorientale del Mar Nero è famosa per le miniere d'oro, sfruttate fin dai tempi di Mida: questo oro fu fondamentale per l'inizio di quella che fu probabilmente la prima emissione di monete metalliche in Lidia, fra il 643 a.C. e il 630 a.C.
L'oro è stato a lungo considerato uno dei metalli più preziosi, e il suo valore è stato usato come base per le valute di molti stati  in vari periodi storici. Le prime monete d'oro vennero coniate dal re Creso, sovrano della Lidia, nell'Asia Minore occidentale, dal 560 a.C. al 546 a.C.; in particolare l'oro della Lidia proveniva dalle miniere e dalla sabbia del fiume Pattolo (Pactolus).




« L'oro non appartiene alla mitologia dell'homo faber ma è una creazione dell'homo religiosus; questo metallo cominciò infatti ad assumere valore per motivi di natura essenzialmente simbolica e religiosa. L'oro è stato il primo metallo utilizzato dall'uomo, pur non potendo essere adoperato né come utensile né come arma. Nella storia delle rivoluzioni tecnologiche - cioè nel passaggio dalla tecnologia litica alla produzione del bronzo, poi all'industria del ferro ed infine a quella dell'acciaio - l'oro non ha svolto alcun ruolo [...] E tuttavia, dai tempi preistorici fino alla nostra epoca, gli uomini hanno faticosamente perseguito la ricerca disperata dell'oro. Il valore simbolico primordiale di questo metallo non ha potuto essere abolito malgrado la desacralizzazione progressiva della Natura e dell'esistenza umana. »
(Mircea Eliade, Arti del metallo e alchimia, Torino, Bollati Boringhieri, 1987, pag. 23)
L'oro è l'immagine del sole, il simbolo dei principi divini. Il segno della gloria terrena e celeste.



Gli egiziani lo associavano al dio del sole Ra. In India, l'oro rappresentava la verità. Il trattato alchemico cinese, "Il segreto del fiore d'oro" fiore d'oro è un simbolo di illuminazione. Gli antichi Greci vedevano l'oro come segno della mente, e l'immortalità.   
La Bibbia dice che l'arca dell'alleanza e il tabernacolo sono stati ricoperti d'oro, e di oro è stata creata la luce. 




Quando l’oro sia diventato il centro della vita economica, cioè l’unica unità di misura riconosciuta di tutte le merci e di tutti i valori, è difficile dire. Allo stato della ricerca, non si può stabilire se siano più antiche le società degli Sciti (che seppellivano i loro Signori con favolosi tesori, prevalentemente aurei) o le antiche città sumeriche (Nuzi, Nippon, Ur) o siriane (Alalah, Ugarit) del secondo millennio a. C.. Quel che è certo è che il conio dei metalli preziosi compare per la prima volta in Cina mentre in occidente risale circa al VII° secolo A.C. all’epoca di re Creso di Lydia (l’attuale Turchia occidentale) e delle più avanzate tra le città greche dell’Egeo (Lesbo, Focea, Efeso, Mileto, Samo, Egina ecc.). 





Ben più antico però, e ben più universale, è il mito dell’oro: per rimanere nell’ambito della classicità ne sono testimoni Giasone e gli Argonauti alla ricerca del vello d’oro, Ercole che va a cogliere i pomi aurei nel giardino delle Esperidi, il re Mida che tramuta in oro tutto ciò che tocca.



Col mito di Mida, e con la storia di Creso - comincia anche il discorso sull’ambivalenza dell’oro, fonte di somma felicità ma anche di grandi infelicità. Discorso che in epoca romana diventerà oggetto di ampia trattazione nei primi 19 capitoli del libro XXXII della Storia naturale di Plinio; nel cap. 14° egli etichetta la cupidigia dell’oro: “Potesse l’uomo bandire l’oro dalla sua vita, la nefanda polvere aurea, che secondo eminenti pensatori, avvilisce i giusti, diviene maledizione e si dilata a distruggere l’esistere umano. Una oscena violenza fu consumata da quegli che per la prima volta appose al suo dito un anello d’oro. E la seconda violenza si consumò quando, affondando in una colpa, qualcuno coniò per la prima volta una moneta aurea”. 



Tornando al presente, l'oro è ancora considerato il più prezioso dei metalli, il più desiderabile, soprattutto in gioielleria.






































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