venerdì 7 luglio 2017

Tutte le strade portano a Roma

Così recita ancora oggi un noto detto popolare, anche se da troppo tempo ormai non rappresenta più la realtà dei fatti.

D'altra parte non è possibile dimenticare l'incredibile rete viaria costruita dai Romani nell'epoca in cui dominavano non solo l'Europa ma anche parte del mondo allora conosciuto, la più superba rete stradale che si fosse mai vista .





Mentre le prime strade venivano costruite con la semplice funzione di collegamento con  località più o meno vicine , da cui prendevano il nome, nei primi secoli della Repubblica la loro funzione divenne essenzialmente militare, per spostare cioè l'esercito verso le prime province conquistate, come la Sicilia e la Gallia Cisalpina. In questo caso alle vie veniva dato il nome del magistrato che le aveva fatte costruire.

Al momento della massima espansione dell'Impero la rete viaria romana raggiungeva gli 80.000 Km., secondo diverse fonti anche di più, e consentiva di raggiungere dalla capitale  non solo località all'interno della penisola, ma tutti i territori dell'Impero, dalla Britannia alla Mesopotamia, dalle Colonne d'Ercole al Mar Caspio.

Le vie consolari partivano tutte dal Foro Romano dove nel 20 a.C. Ottaviano, in qualità di Curator Viarum (assessore alla viabilità??!!), fece erigere una colonna in marmo rivestita di bronzo dorato, il Miliario Aureo, quello che oggi chiameremmo "chilometro zero".




Si dice che una mappa generale delle vie consolari in marmo fosse esposta nel Foro Romano e che , di questa mappa, se ne facessero e vendessero copie in pergamena, in formato parziale, secondo le necessità di spostamento di chi le acquistava. E' probabile che se l'Impero Romano non fosse crollato nel 476 d.C. , qualcuno avrebbe presto inventato un navigatore satellitare per le bighe...


Scherzi a parte, la grandezza della rete viaria romana non si limitava al rilevante numero di miglia , ma alla cura e alla tecnica con cui le strade venivano costruite. "Fatte per durare secoli" avrebbe potuto essere un adeguato slogan pubblicitario, visto che ancora oggi costituiscono la base di molte strade moderne. Venivano preferiti tracciati lineari e per questo venivano costruiti ponti per attraversare i fiumi e in questo gli architetti romani erano particolarmente abili .
Lungo le strade erano previste zone di sosta e di ristoro, visto che gli spostamenti avvenivano per lo più a piedi o con carri pesanti, ma fondamentalmente i Romani usarono queste strade per diffondere la loro lingua e la loro civiltà.

Per questo mi ha fatto piacere constatare che  questa mitica impresa di un lontanissimo passato non solo abbia lasciato traccia di sè nei libri e nella storia del nostro paese, ma abbia  saputo anche sollecitare la fantasia  di giovani generazioni  che l'hanno riproposta in un linguaggio attuale.




Il giovane blogger americano Sasha Trubetskoy, studente dell'Università di Chicago e grande appassionato di mappe, ha ideato una mappa che riprende tutte le antiche strade romane e le trasforma in linee di una moderna  metropolitana, con tanto di cambi nelle maggiori città dell'Impero.

 
 
 





Il reticolo della mappa e vastissimo e ricalca una rete stradale antica di migliaia d'anni eppure in grado di collegare non solo tutta l'Europa seguendo percorsi utilizzati ancora oggi, ma anche il vecchio continente con l'Africa a sud e l'Asia a est.

Un omaggio alla storia davvero spiritoso e intelligente, da prendere come esempio.

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