sabato 16 dicembre 2017

Il caffè sospeso




" Quando un napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffe, quello che berrebbe lui, ne paga due, uno per sé e uno per il cliente che verrà dopo. E' come offrire un caffè al resto del mondo..."
 
Così spiega nel suo libro Luciano De Crescenzo la tradizione tutta partenopea del "caffè sospeso", nata nello storico Gran Caffè Gambrinus  di Napoli, a partire dalla seconda metà dell'Ottocento.
 
Era una pratica che consisteva nel lasciare un caffè pagato per le persone povere che non potevano acquistarlo per concedersi il piacere di un caffè, perché il signore napoletano è sempre stato dell'idea che un caffè non deve essere mai rifiutato a nessuno.
 
 
 
 
 
 
Ancora oggi all'ingresso del bar c'è una caffettiera gigante in cui si raccolgono gli scontrini "sospesi", lasciati dai clienti in favore di chiunque ne avesse bisogno.
 
 
 
 
 

Il principe Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio, comunemente noto come Totò, era un convinto sostenitore di questa tradizione ed essendosi sempre distinto per la sua generosità, lasciava ogni giorno almeno dieci caffè pagati nei bar di Napoli.


 


Questa usanza faceva parte di un repertorio di gesti solidali in uso nelle società napoletana, tra cui il cosiddetto "acino di fuoco", un tizzone portato sulla paletta che, nei cortili napoletani, veniva offerto da chi aveva già  acceso il focolare in ore più mattiniere, a beneficio degli altri coinquilini, che potevano risparmiare il consumo dei fiammiferi.

 
 
 Il caffè sospeso, piccolo ma significativo gesto di generosità spontanea, sembra aver preso piede non solo  in altre città d'Italia, ma anche all'estero , in paesi come l'Irlanda, la Francia, l'Argentina , il Canada, solo per citarne alcuni, e in un certo senso, in presenza di una strisciante crisi economica, si è anche evoluto : non più solo caffè sospeso, ma anche panino sospeso, pasto sospeso, spesa sospesa e addirittura libro sospeso, per offrire ristoro alla mente di chi è in difficoltà.

E' stata istituita  anche una giornata del caffè sospeso, il 10 dicembre, in concomitanza con la Giornata Internazionale dei Diritti Umani. 
 
 
 





Oggi purtroppo , è triste doverlo dire, le grandi collette in denaro possono raggiungere cifre importanti, ma non si ha mai la certezza che tutto ciò che viene raccolto sia poi destinato a coloro che si trovano davvero in condizioni di disagio economico.

Soddisfare i bisogni primari in tempo reale può sembrare poca cosa, ma sicuramente riesce ad esprimere lo spirito di solidarietà di chi ha donato.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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