lunedì 7 maggio 2018

L'albero della morte


Il suo nome scientifico è Hippomane Mancinella, però è meglio noto come “L’albero della morte” o, in lingua spagnola, “La manzanilla de la muerte” che significa la piccola mela della morte. Questo albero cresce nelle regioni costiere, su terreni sabbiosi e con un’alta concetrazione di sale; si possono trovare dalla Florida fino alla Colombia ed in molte isole del Mar dei Caraibi.



“La manzanilla de la muerte” è un albero che può arrivare a misurare fino a 20 metri di altezza quando il suo fusto cresce dritto, però, data la sua distribuzione sul territorio, non è difficile vedere che molte di queste piante adottano una forma quasi strisciante e tortuosa. Il tronco ed i numerosi rami sono ricoperti di una corteccia molto spessa e di colore grigio.





Secondo gli esperti, il suo nome deriva da una combinazione di parole che derivano dalla lingua greca: “hippo” che significa cavallo e “manìa” che significa follia. Venne chiamata così perché pare che facessero impazzire i cavalli che mangiavano i frutti.



I suoi frutti sono simili a delle piccole mele ed hanno un sapore molto gradevole, questo inganna molto facilmente perché, dopo poco, chi l’ha ingerito afferma di aver provato un fortissimo bruciore interno. Infatti, questi frutti sono potenzialmente mortali sia per gli esseri umani che per i mammiferi, mentre esistono alcuni rettili che se ne alimentano e che riescono a vivere sui rami degli alberi. Negli stati in cui cresce la pianta il consumo dei frutti è proibito, in quanto provoca una severa diarrea ed un forte vomito e, nei casi più gravi, può portare alla morte.


Bruciore, eruzioni cutanee ed infiammazioni della pelle sono le conseguenze che possono subire le persone che, semplicemente, toccano le foglie di questo albero. Esistono diverse cittadine che sono frequentate da turisti, nelle quali è possibile vedere dei cartelli appesi ai tronchi degli alberi, o una X di colore rosso dipinta sui tronchi stessi, che allertano chiunque a non passarci sotto e nemmeno vicino. Quando piove, le gocce d’acqua che cadono dalle sue foglie acquisiscono la linfa velenosa e la sua legna non può essere bruciata perchè ritenuta velenosa, il fumo può provocare problemi respiratori e cecità temporanea.



Ogni popolazione che vive nelle zone in cui cresce “L’albero della morte” sa da diverse generazioni che si tratta di una pianta a cui portare rispetto, uno dei detti popolari dice che ogni volta che si passa vicino all’albero bisogna salutarlo alla rovescia, ovvero di mattina gli si deve auguare la “buona sera” e di sera il “buon giorno”.

La natura è davvero sorprendente, ciò che ad alcuni esseri viventi può causare addirittura la morte ad altri può rendere più facile la vita, come nel caso dei rettili che si cibano di questi pericolosi frutti.
https://curiosandosimpara.com/2017/10/15/lalbero-della-morte-piu-pericoloso-pianeta-terra/



Teocrito aveva indicato la mancinella come una delle piante utilizzate dalle maghe durante i propri riti segreti. Gli effetti velenosi della mancinella sono dunque noti fin dall'antichità.




Secondo una leggenda, una delle più tragiche morti provocate dal veleno della mancinella riguardò il cercatore d'oro Juan Ponce de Leon, che fu colpito a morte dagli indigeni con una freccia avvelenata utilizzando la resina dei questo albero. Il gusto dei frutti della mancinella è dolce, ma è assolutamente vietato mangiarli.


Le popolazioni native locali legavano i loro nemici a questo albero in quanto anche solo la prolungata permanenza nelle vicinanze della pianta può portare allo sviluppo di malanni di vario genere.



Come in tutte le cose, anche qui ci sono lati positivi; il resistente legno dell'albero è usato da secoli dagli indigeni per le costruzioni, a patto però di lasciar essiccare al sole i tronchi abbastanza a lungo da rendere inoffensiva la linfa velenosa

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